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Cartolina…

Mi riesce difficile trovare la giusta distanza e mi fermo così sulla frontiera di ogni vostra cosa. Non è né per disinteresse né per distrazione, ma per necessità di silenzio: labile autodifesa ad andar avanti nella vita. So che rischio l’esilio, la cacciata dalla vostra memoria, ma è così caro questo luogo appartato dove coltivo con amore i miei ricordi, da quelli veri a quelli inventati, quelli passati con quelli ancora da venire. Qui, mescolo le cose a me più care, le persone, i luoghi, i libri, le parole, le convinzioni: medicina dolce per ogni amara delusione, atomi di illusioni sospesi nello spazio al di là del tempo.
La mia matematica a volte un po’ zoppa, le stelle fisse della mia infanzia, primavere di corse in bici, penne, matite, carta, alberi profumati carichi di frutta, il sorriso dei miei figli, quello allegro di mia moglie, carezze, baci… tutto è qui in me: poggiato alla rinfusa in un disordine a me congeniale e tanto caro. In cambio vi lascio il mondo, poi magari un giorno me lo racconterete.

Con affetto.

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