
L’odore del caffè al mattino non è solo un profumo, è un varco. Ti prende per mano quando ancora inciampi nei resti del sonno, ti scuote piano e ti sussurra che sei vivo, che oggi si ricomincia. È un rito senza liturgia: la moka che borbotta, il vapore che graffia l’aria, la promessa di un calore che si fa energia. Non c’è bisogno di parole, basta quell’aroma che si arrampica sulle pareti, ti accarezza la fronte e ti fa credere che la giornata avrà una sua possibilità di bellezza. Ogni alba, dopotutto, è fragile: serve un gesto minimo, un respiro intenso, per renderla sopportabile. E il caffè, ogni volta, è quel buongiorno che non delude.