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frammento di memoria…

Macao Yamamoto, artefice d’immagini dal Giappone, è nato nel 1957. Nutrito di belle arti e pittura, Yamamoto ha scelto come sua musa la fotografia. Le sue opere non sono solo scatti, ma frammenti di un mondo in miniatura, piccoli tesori che raccolgono in sé l’intimità dell’universo.

È la filosofia Zen, il battito meditativo del mondo, a ispirare Yamamoto. Le sue fotografie, delicate come il battito delle ali di una farfalla, rivelano l’ordinario come qualcosa di straordinario. Le sue immagini sono un canto armonioso che si disvela soltanto a coloro che sanno ascoltare.

La serie di fotografie “A Box of Ku” e “Nakazora” di Yamamoto sono delle miniature, una collezione di armonie silenziose racchiuse in piccole stampe. Sono oggetti meditativi, ognuno un portale verso un nuovo mondo, un invito a tuffarsi nell’intimità del racconto visivo.

Nella sua ultima serie, “KAWA”, Yamamoto esplora la connessione tra l’umano e la natura, tra il mondo in cui viviamo e quello che potrebbe essere. Queste immagini riflettono la sensibilità e la consapevolezza dell’artista per il fragile equilibrio tra l’uomo e la natura.

Le opere di Yamamoto sono state accolte in spazi sacri dell’arte come il Victoria & Albert Museum di Londra, il Philadelphia Museum of Art, il Museum of Fine Arts di Houston, e l’International Center of Photography di New York.

Il bianco e nero, le sfumature di grigio, sono le tinte con cui Yamamoto dipinge le sue storie. Le sue fotografie sono haiku visivi, piccoli ma potenti, catturano l’essenza del soggetto in un singolo istante. Le sue stampe, piccole come un bonsai, invitano alla contemplazione profonda, una pausa nella frenesia della vita quotidiana.

Yamamoto fa più che semplicemente scattare fotografie. Macchia, strappa e piega le sue immagini in bianco e nero, dandogli un aspetto invecchiato dal tempo. Ogni immagine diventa un frammento di memoria, un pezzo di poesia visiva e sentimentale, una traccia strappata dal flusso anonimo della vita quotidiana, resa libera e immortale.

Yamamoto ha detto una volta: “Una buona foto è quella che lenisce. Che fa sentire gentili. Una foto che dà coraggio, che ricorda bei ricordi, che rende felice la gente.” Ecco ciò che fa il lavoro di Yamamoto. È un poeta che usa la lente anziché la penna, un narratore che parla attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica, raccontando storie di tranquillità, di gentilezza, di coraggio e di felicità.

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