≡ Menu

un ricordo prezioso…

Hong Kong Yesterday, copertina.

“Hong Kong Yesterday”, la pregevole trilogia del visionario Fan Ho, è una sinfonia visiva, un innamoramento lento e profondo con un tempo e un luogo sussurrati. Le sue fotografie sono come pagine di un diario segreto, svelando l’anima pulsante di Hong Kong negli anni ’50 e ’60.

Questo è un tempo di transizione, un’epoca che gioca tra la consuetudine e il cambiamento, dove l’Occidente s’infiltra silenzioso nella tessitura dell’Oriente. Hong Kong si apre, un fiore delicato, tra le mani dell’occidentalizzazione e Ho Fan, un pittore di luce e ombre, ne cattura l’essenza in bianco e nero.

Gli scatti di Fan Ho s’aggirano tra baraccopoli e incroci, vicoli stretti e ampi corsi d’acqua. Raccontano la lentezza di una barca che danza sul fiume, l’abbraccio fra madre e figlio in un vicolo buio, un incrocio affollato che, nel suo caos, ritrae una danza urbana. Ogni figura catturata nella sua lente, dall’uomo d’affari al lavoratore portuale, dai bambini che giocano nella polvere ai vecchi che riposano, racconta un pezzo di quel mondo, quel tempo. È un romanticismo che nasce dalla vita vera, cruda e incolore, ma reso caldo e vibrante attraverso l’obiettivo dell’artista.

Gli scatti contenuti nel libro, dal sapore intenso di un caffè forte, semplificano il mondo in una sinfonia di bianco e nero, come se cercassero la verità nascosta dietro l’apparenza. C’è un senso di surrealismo, una vibrazione astratta nelle sue immagini che ci costringe a fermarci, a guardare più a lungo. C’è una distanza, una specie di rispetto reverenziale che mantiene con i suoi soggetti. Non troppo vicino, per non alterare la loro autenticità. Non troppo lontano, per non perdere la loro umanità.

“Hong Kong Yesterday” è un ricordo prezioso, un fermo immagine di una Hong Kong ormai scomparsa. È un ritratto attento e affettuoso del suo cambiamento, della sua crescita e del suo incontro con l’Occidente. È la testimonianza visiva di una cultura in movimento, una città in trasformazione, catturata dal cuore appassionato di un grande fotografo.

E, alla fine, le fotografie di Fan Ho non ci mostrano solo Hong Kong, ci mostrano anche l’uomo dietro l’obiettivo. Rivelano il suo amore per la città, la sua comprensione dell’umano, la sua sensibilità all’ordinario. Sono immagini di un passato quasi dimenticato, ma al tempo stesso, sono il suo dono al futuro, un promemoria di come eravamo, di come potremmo essere. Un toccante omaggio all’evanescenza del tempo, alla bellezza nascosta della vita quotidiana, al romanticismo implicito della realtà.

{ 0 comments… add one }

Rispondi