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L’incanto rubato…

L’incontro tra Hoshino e Rocco ha il sapore di un piccolo miracolo, di una magia rubata al caso e al tempo. Quando quel micio dall’aria scanzonata è entrato nella sua vita, Hoshino era già prigioniero del morbo che lo divorava. Eppure Rocco lo ha stregato con la sua allure da attore consumato. Così Hoshino ha ritrovato l’antica passione per il palcoscenico e ha iniziato a ritrarre il suo nuovo compagno di scena, studiandone ogni mossa e posa.


In queste istantanee traspare tutta la poesia di quel sodalizio. Ogni immagine è un fotogramma di una rappresentazione senza copione, in cui la luce sculptura i gesti di Rocco. È un gioco di sguardi e di attese, è un ballo in punta di piedi rubato all’avanzare inesorabile del tempo.


Attraverso l’obiettivo Hoshino ferma fragili attimi di bellezza, regala al dolore una pausa di incanto. Sono scatti che hanno la grazia dei gesti essenziali, la levità dei respiri rubati alla malattia.


Sono il lascito gentile di un’anima che non si è arresa al buio, che ha trovato ancora la forza di stupirsi e di celebrare la vita. Sono un inchino al mistero del teatro, alla magia di ogni istante che riesce ancora a luccicare sul proscenio del mondo.

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