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Custodi silenziosi dei giorni perduti…

Gli odori, custodi silenziosi dei nostri giorni perduti, ci conducono a un tempo che sembra esistere solo nella terra dell’oblio. La crema solare al cocco, l’odore dello shampoo rimasto aperto nella calda cabina sulla spiaggia, non sono solo profumi, ma sentinelle di una giovinezza che vive nei recessi della memoria.
Un nonno, un abbraccio, il profumo del suo dopobarba, sono un viaggio in un giorno lontano, quando la malattia dava tregua al suo corpo, quando un attimo era un’eternità, un ricordo da custodire.
La vita è un fiume che scorre, a tratti lento, a tratti impetuoso, ma gli odori sono isole immobili nel suo corso, luoghi di sosta, di riflessione. È nelle cose semplici che troviamo i ricordi più profondi, nelle piccole cose che scopriamo la grandezza dell’essere.
Ogni odore è una porta, una finestra su un mondo che fu. Ogni profumo è una chiave che apre un lucchetto arrugginito, un passaggio verso una stanza chiusa, polverosa, ma ancora viva nel suo silenzio.
I nostri giorni sono tessuti di sensazioni, di profumi che, come un vento leggero, ci attraversano l’anima, si mescolano con il nostro respiro e ci guidano nella navigazione della vita. Sono bussola, stella polare, mappa che ci conduce a noi stessi.
In quella cabina sulla spiaggia, nel calore di un abbraccio ormai lontano, negli odori di quando eravamo bambini, c’è la semplicità di un’esistenza che troppo spesso si perde nel chiasso del mondo, nell’inutile complicazione delle cose.
Gli odori sono fili sottili che ci legano al passato, radici invisibili che ci ancorano al suolo del nostro essere. Sono la memoria di chi siamo, l’eco di una vita che continua a vibrare in noi, anche quando tutto sembra ormai perduto.

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