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Le fatiche d’Ercole.

Ercole

Nell’inchiesta della procura di Firenze sul presunto malaffare degli appalti sulle Grandi Opere ci sono, a leggere quant’è riportato sui giornali, fatti verosimili e fatti che alla lettura non paiono veri. Il meccanismo – verosimile assai, invero – con cui si rastrellavano fondi, ad esempio, è tra i più classici conosciuti: il burocrate, deus ex machina, che, governo dopo governo, a prescindere dal colore politico di questi, riesce imperterrito a succhiar soldi dallo Stato intercettandone gli appalti. Accanto a tanto realismo, poi, si legge anche che l’ingegnere “Ercole Incalza scriveva il programma di Ncd”: in una telefonata tra l’ingegnere e una tal Daniela, il primo – è scritto nei verbali – “afferma di aver trascorso la notte a redigere il programma di governo che Ncd avrebbe dovuto presentare e di essere in attesa del benestare di Angelino Alfano e di Maurizio Lupi”. L’incredulità della notizia poggia su di un fatto incontrovertibile: l’Ncd non ha alcun programma.

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