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Viva il Papa, viva Sepe, viva Napoli, viva San Gennaro.

  

Un sentito e caloroso sciù, pigliateve scuorno! ai senzadio e ai ricchioni che portano la catena al collo senza manco un santino appeso, esteso in un abbraccio circolare ai laicisti che areto mettono su il musso e si fanno pure il risolino (omm-e-lota fa’ ‘sto risolino in faccia ‘sto cazzo!), unitamente a chi vuole il male di questa bella e splentita città che si accalda e s’illumina come lampadine elettriche: s’è ripetuto il miracolo di San Gennaro davanti a Sua Santità, il tanto bello e caro Papà Francesco.
In una cornice primaverile pittata dal più grande artista di tutti i tempi, nell’ampollina gelosamente custodita in Duomo a via Foria, il sangue del più martire dei martiri, nostra Grazia e protettore tanto caro e tanto bello, s’è disciolto al cospetto di Bergoglio, sotto l’occhio vigile delle più sofisticate telecamere di tutto il mondo. Il popolo lì riunito ha avuto un sussulto di devozione, tutta la pianta urbana s’è chinata in un pianto commosso: a qualche Ciruzzo sarà di certo girata la capa, la testa, ecco; a qualche Samantha e a qualche Debora-senza-l’acca saranno venuti i brividi di freddo per tutto il corpo nonostante il sole caldo e lucente; con il piacere di molte zoccole e sureci vecchi, le condutture secche di acqua e maleodoranti come la corruzione (cit) si so’ esondate di autentica felicità. Al cospetto di un Papa, s’è squagliato — il Sangue Santo del Martire bello s’è squagliato —  e come minimo vuol dire che la prossima volta ci facciamo il culo a tarallo alla Juve. Viva viva san Gennaro, Faccia Verde facce ‘a grazia! 

Molta gente, un vero successo! Pure le parenti del Santo se so’ comportate bene ché alla televisione si vedeva che erano composte, attente, commosse. Bello, bellissimo: tutto era bello! Avreste dovuto esserci per assaporare l’aria, il sentimento di gioia e di allegria mista a vera fede che si sentiva tutto tra quella folla gioiosa. Noi che c’eravamo siamo rimasti entusiasti: felici di partecipare a un evento tra i più misteriosi e straordinari di sempre! Cose notevoli: per dire, Vicienzo ‘o pescatore ha avuto un mancamento, tant’era la commozione, e da una tasca del giubbino gli è caduta una stecca intera di sigarette di contrabbando. Ma più di tutto — un bel colpo da maestro, da primadonna scavata e sfacciata, sia detto con rispetto parlando —  più di tutto, dicevo, c’è piaciuto il fatto che il più Santo dei Santi ha voluto rimarcare la sua superiorità, il suo puntiglio alto e fermo e pure davanti  a Sua Santità ha fatto ‘o tuosto ché non tutto s’è sciolto il sangue, “ma solo a metà” — hanno fatto sapere dal palco. A quell’annuncio ci è venuto un brivido, ecco, un brivido come e quando segnava Maradona al Sanpaolo. Viva il Papa, viva Sepe, viva Napoli, viva San Gennaro.

P.S. Nell’inviarvi questa dettagliatissima corrispondenza, gentile direzione de Il Mattino, faccio presente che, se non la pubblicate in prima pagina, vengo a schiattare le ruote delle macchine di tutti i redattori sotto la sede del giornale.

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