Dopo le elezioni, nei partiti che non hanno guadagnato i voti sperati, sarà — come sempre accade, del resto — la solita corsa a confessar gli errori collettivi. “Abbiamo sbagliato”, diranno impudichi. Hanno ancora sbagliato. Continuano ancora a sbagliare. E poiché si tratta poi di sbagli che — per dirla alla Manzoni — potevan esser veduti da quelli stessi che li commettevano, giocoforza vanno ricondotti — almeno per darsi una spiegazione di quanto è accaduto — o alla passione o all’imbecillità. La ragione sbaglia quando non è capace di valutare correttamente le ricadute di certe azioni. La passione o l’imbecillità, invece, sbagliano sull’evidenza o quando covano rancori.
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