![184741349-6a3b85db-7ba4-4c4e-807e-cd43b77bcffa.jpg 184741349 6a3b85db 7ba4 4c4e 807e cd43b77bcffa](https://i0.wp.com/www.raucci.net/wp-content/uploads/2018/03/770fd-184741349-6a3b85db-7ba4-4c4e-807e-cd43b77bcffa.jpg?resize=494%2C330)
In questi tempi dalla velocità incontrollata, con le migliaia di immagini atroci che, con violenza, ci vengono sbattute in faccia dalla Siria, ho paura che (anche) questa fotografia [*] sarà presto dimenticata.
Fingere di non sapere la realtà è un trucco del cervello per non impazzire. Quando la realtà poi è quella raccontata dalla foto di un bambino non può che generare impotenza. Vorresti fare qualcosa, oltre a commuoverti, ma non sapendo che cosa, pur di non soffrire fingi di dimenticare. In modo vergognoso e inquietante.
Ancora una volta questo probabile oblio ci deve far riflettere sulla nostra relazione con la memoria e quindi con la storia. Una riflessione terribile.