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…ma si può sapere chi cazzo sei per avere tutti questi soldi?

“Mixed by Erry” è una storia che si srotola come un nastro di cassette, un inno al tempo in cui la musica si insinuava nelle pieghe dei cuori attraverso sottili strisce di pellicola magnetica. È un ritratto della vita, che canta dolcemente i suoi giorni e le sue notti nelle strade di Napoli negli anni ’80.

Enrico Frattasio, interpretato con delicatezza e vivacità dal giovane Luigi D’Oriano, cammina su una strada lastricata di sogni, coltivando un amore per la musica che si nutre delle sue aspirazioni di diventare un DJ. Questo desiderio, come un seme piantato in terra fertile, germoglia in un modo che si distacca dalle vie consuete, ma che è autentico e straordinario nella sua essenza.

Sydney Sibilia racconta questa storia con una mano sicura e un occhio per il dettaglio che cattura l’umanità intrinseca dei suoi personaggi. Non perde mai di vista la loro realtà, il loro desiderio di vivere, di creare, di essere qualcosa di più. Anche quando il film tocca temi duri, come l’illegalità e i legami oscuri con il mondo dell’industria, l’onestà e la sincerità dell’intento sono chiare.

“Mixed by Erry” è un respiro di musica, un omaggio al coraggio umano e alla bellezza dell’arte che può nascere nelle circostanze più improbabili. Con la sua narrazione, Sibilia ci ricorda che una volta, il creare arte comportava un impegno fisico e spirituale, una dedizione che oggi è in gran parte dimenticata nell’era della digitalizzazione.

È un film che cattura la dolcezza e l’amarezza del ricordo, che rivela l’anima di un’epoca e ne celebra le sfumature con tenerezza e rispetto. Un film che, come una canzone amata, ti prende per mano e ti conduce attraverso le strade di un passato ormai lontano, ma che vive ancora nei cuori di coloro che l’hanno conosciuto. Come una vecchia cassetta, ci invita a fermarci, ad ascoltare, a ricordare e a riflettere sulla bellezza e la complessità della vita e dell’arte.

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