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la capacità di congelare il tempo…

Elliott Erwitt, nato in una Parigi assolata del 26 luglio 1928, da genitori russi, porta con sé l’eredità di un’Europa in fermento. Crebbe sotto il sole caldo dell’Italia, imparando a conoscere il mondo attraverso una lente di ironia e profonda osservazione umana. Questa è la storia del suo viaggio artistico, un viaggio che attraversa oceani e decenni, delineando la trama della nostra esistenza.

Il trasferimento negli Stati Uniti avvenne durante l’adolescenza, un periodo in cui la sua passione per la fotografia prese vita. Come un fiammifero che accende una candela, la sua carriera iniziò come fotografo freelance. Poi, nel 1953, venne introdotto nel mondo prestigioso di Magnum Photos, entrando a far parte di una comunità di narratori visivi.

La tecnica fotografica di Erwitt è caratterizzata da un’elegante semplicità, dove il bianco e nero domina la scena. La sua è una danza tra luci e ombre, dove il contrasto gioca un ruolo fondamentale. I suoi scatti in bianco e nero hanno la capacità di congelare il tempo, di catturare l’essenza del soggetto senza il frastuono dei colori. La sua macchina fotografica diventa un pennello, e la luce il suo inchiostro, delineando ritratti di vita con acume e precisione.

Le composizioni di Erwitt spesso si sviluppano attorno a linee semplici e forme nitide, creando un’armonia visiva che affascina l’osservatore. L’uso del fuoco selettivo e la gestione della profondità di campo permettono di guidare l’occhio, di mettere in evidenza le storie nascoste in ogni angolo di immagine.

Lo stile di Erwitt si distingue per il suo senso dell’umorismo e la capacità di catturare l’assurdo nella vita quotidiana. Nelle sue fotografie, il comune diventa straordinario, l’ordinario si trasforma in iconico. Ma la sua arte non è solo un gioco di ironia, è anche una riflessione sulla condizione umana, sulla bellezza celata nelle pieghe del quotidiano.

Le sue opere parlano in una lingua senza parole, raccontando storie di umanità e connessione. Erwitt cattura la magia dell’istante, i momenti effimeri che formano il tessuto della nostra esistenza. Ogni scatto è un invito a guardare oltre, a vedere il mondo con nuovi occhi, a ridere di fronte all’ironia della vita.

Elliott Erwitt, con la sua macchina fotografica, ha dipinto un affresco di umanità, un mosaico di momenti che racchiude la dolcezza, l’ironia e l’assurdità della vita. Il suo viaggio artistico è una testimonianza della nostra epoca, un diario visivo che traccia il cammino tortuoso e meraviglioso dell’esistenza umana.

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