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Mind the step…

La vita è fatta di porte che si aprono e si chiudono, di scelte che si fanno o si evitano. Lo sa bene Helen, la protagonista del film Sliding Doors, che per puro caso perde la metro che avrebbe dovuto prendere. Quel gesto banale le cambia l’esistenza, sdoppiandola in due binari paralleli: in uno la donna torna a casa e scopre il tradimento del compagno, nell’altro prosegue ignara la sua vita insoddisfacente.
Due vite diverse generate da un attimo, un soffio di vento che spinge una porta a chiudersi un istante prima o un istante dopo. La casualità decide per noi, choose your door, scegli la tua porta sembra dirci questo film. Ma forse la sorte altro non è che la somma delle nostre scelte.
Helen inciampa e perde l’ultimo vagone, ma poi sceglie di non prendere un taxi, di non chiamare il compagno. Sono decisioni in apparenza irrilevanti eppure capaci di mutare il fato. Come semi nascosti sotto la neve, attendono la stagione propizia per germogliare in magnifici fiori o in erbacce infestanti.
Ogni momento cela un bivio, ogni gesto ha la sua ombra gemella. Possiamo ignorarlo e proseguire dritti o fermarci e guardare cosa c’è dall’altra parte. Helen non si arrende al destino e prova a cambiare vita, con coraggio ma anche imprudenza. Ha fretta di voltare pagina, di lasciarsi alle spalle il dolore del tradimento. Non sa che certi semi non muoiono mai, rimangono dormienti sotto la neve.
Forse dovremmo procedere adagio, con la cauta meraviglia di chi scopre ogni giorno nuovi sentieri. Le sliding doors si aprono e si chiudono, sta a noi scegliere quando passarci in mezzo.
Anche noi, nella frenesia del quotidiano, corriamo per non perdere l’autobus, il treno, quello che crediamo essere il nostro binario. Ci sembra che tutto dipenda da quei minuti rubati al tempo, da quei gesti dettati dall’abitudine. E invece la vita non è una corsa, non c’è un traguardo da tagliare prima degli altri. La vita è l’insieme delle nostre scelte, anche quelle che sembrano insignificanti.
Prendere o non prendere quella metro può portarci a scoprire verità nascoste o tesori insperati. Lasciar cadere il cellulare può farci inciampare nell’amore. Tutto dipende da noi, anche quando crediamo di essere in balia degli eventi. Il caso è un pretesto che usiamo per deresponsabilizzarci. In fondo lo sappiamo che siamo noi a decidere se aprire o chiudere le porte.
Helen lo capisce e infrange la propria routine. Ha il coraggio di cambiare, di rischiare, di mettersi in gioco. Non si accontenta più di subire la vita, prova a plasmarla come creta fra le dita. Certo, cade e sbaglia. Ma almeno sceglie, almeno prova a dare un senso nuovo al suo cammino.
Dovremmo anche noi interrogarci più spesso su cosa vogliamo davvero, su quali porte varchiamo senza pensarci troppo. La felicità forse è dietro l’angolo, nascosta in una scelta non fatta, in un treno perso, in una sliding door rimasta chiusa. Sta a noi riaprirla.

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