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un ponte tra l’intimo e l’universale…

Barry Kornbluh è un navigatore delle luci, un interprete delle ombre. Con la sua fotografia, non racconta solo storie, ma suggerisce silenzi, apre dialoghi e sussurra segreti nascosti nelle pieghe dell’esistenza.

La sua macchina fotografica non è un semplice strumento per cogliere il reale, è piuttosto un estensione del suo sguardo, un mezzo per tracciare le emozioni nascoste nei dettagli più intimi e sfuggenti. Non c’è fretta nelle sue opere, ci sono piuttosto attimi sospesi, sguardi che si perdono nel tempo e chefluttuano tra il reale e l’immaginario.

È un percorso quello della sua arte, un cammino lungo i sentieri dell’umano, in un continuo dialogo con la fragilità e la forza che ci caratterizza. Ogni immagine sembra un tocco sull’anima, un risveglio di sentimenti sepolti, una domanda che si fa strada nel silenzio. Si percepiscono la malinconia, l’abbandono, la celebrazione, il dolore, l’incanto.

Ma in questo viaggio di luci e ombre, di figure e sfumature, non c’è solo l’eco delle emozioni. C’è una profonda urgenza di legame, un desiderio di trovare un senso nel tumulto dell’esistenza. Kornbluh ci guida a guardare più a fondo, a scoprire ciò che è celato, a riconoscere la bellezza nei recessi più impensati.

L’arte di Kornbluh è un appello alla lentezza, all’attenzione, alla presenza. Ci invita a osservare il mondo con uno sguardo rinnovato, a sentire con il cuore sgombro. Ci mostra che l’arte, come la vita, è un viaggio di scoperta e di comprensione, un percorso in cui ogni passo, ogni immagine, diventa un ponte tra l’intimo e l’universale.

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