≡ Menu

…l’occhio che si fa specchio di persone e luoghi

Mario De Biasi, nato tra le vigne del ’23, ha preso in mano la macchina fotografica quando la guerra era solo un ricordo marcio. Come un frate laico, ha fatto voto alla realtà, con l’occhio che si fa specchio di persone e luoghi, cuore pulsante di una nazione in cammino.

Sguardo silenzioso, la sua, capace di sussurrare storie che l’orecchio non riesce a sentire. Una parabola di bambini in un vicolo di Napoli diventa un grido, e quel grido dice “Italiani si diventa”, e dice pure del futuro, di un’Italia che si stava rialzando.

Non è uno che si ferma, De Biasi. Ha traversato l’oceano, e nella foresta di cemento di New York ha visto altro che grattacieli. Ha visto uomini e donne, storie che si intrecciano, vita che sboccia anche nel cemento.

La sua macchina fotografica, De Biasi, l’ha usata come un poeta usa la penna. Ha descritto il mondo in immagini, non in parole. Ha colto l’istante, lo ha reso eterno, ne ha fatto un dono a tutti noi. Ha messo la sua anima in ogni scatto.

Ecco, Mario De Biasi. Un uomo che ha guardato la vita negli occhi, e l’ha ritratta con il cuore.

{ 0 comments… add one }

Rispondi